Orto Botanico
![]() A Cagliari il primo Orto Botanico, fu impiantato tra il 1762 e il 1769, in località Su Campu de Su Re nei pressi di Viale Regina Margherita, che ancora oggi alcuni conoscono come "Sa Butanica". Questo primo tentativo era però destinato al fallimento a causa delle inadeguate condizioni della località (tipo di suolo ed esposizione ai venti salsi provenienti dal mare). Della creazione dell'attuale Orto Botanico si cominciò nuovamente a parlare nel 1820 quando venne individuato nella valle di Palabanda il terreno sul quale attualmente sorge. In precedenza la valle era appartenuta all'ordine dei Gesuiti e in seguito alla soppressione dell'ordine incamerata nel patrimonio reale. Dieci anni dopo un certo Stefano Berberis ne ottenne la concessione per impiantarvi un vivaio di gelsi con annesso stabilimento per l'allevamento dei bachi da seta.
Lo stabilimento proseguì la sua attività sino al 1793 quando il Barberis, essendo di Brá (Cuneo) dovette abbandonarlo in seguito alla cacciata dei piemontesi dall'isola. Dopo il fallimento del gelseto, alcuni anni dopo, la proprietà passò all'Avv. Giovanni Cadeddu, che vi impiantò tre ettari di vigneto e utilizzò il caseggiato come casa rustica. Fu in questa casa, della quale attualmente non rimane traccia, che fu organizzata e scoperta la congiura di Palabanda, mirante a rovesciare dal trono Vittorio Emanuele I. L'Avv. Cadeddu, ritenuto uno dei promotori della congiura fu impiccato nella vicina Piazza d'Armi. La zona divenne così malfamata, e venne adibita a discarica pubblica. Il terreno fu acquistato dall'Università nel 1863 e il progetto fu affidato all'Architetto Gaetano Cima. I lavori di sterro iniziarono nel 1864 sotto la guida del fondatore, Prof. Patrizio Gennari, coadiuvato dal giardiniere Giovanni Battista Canepa, già giardiniere presso l'Orto Botanico di Genova. L'inaugurazione avvenne il 15 novembre del 1866. Il fondatore ed i primi capo-giardinieri realizzarono un Orto-modello allo scopo di acclimatare piante esotiche tropicali attraverso la realizzazione di un arboreto. L'impianto dell'Orto fu difficile a causa dei pochi mezzi e della poca acqua (per giunta salmastra) a disposizione. Nonostante le difficoltà ai primi del '900 il disegno del fondatore era stato raggiunto: "Un Orto modello destinato a svolgere presso di noi l'industria orticola, uno stabilimento dei meglio disposti per ragione di clima a grandi esperienze di acclimatazione e un vero vivaio degli Orti Botanici del continente" (Cavara, 1900). Durante la seconda guerra mondiale l'Orto fu sede di un battaglione di cavalleria ed ebbe a subire numerosi danni al suo patrimonio vegetale. Fortunatamente la biblioteca e l'erbario erano stati trasferiti a Ghilarza (OR) in una chiesa sconsacrata. Fonte: http://www.ccb-sardegna.it |
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