Chiesa di Sant'Agostino![]() L'edificio è uno dei rari esemplari di architettura ispirata ai canoni rinascimentali presenti in Sardegna.
Nel XV secolo sorse, fuori dalle mura della Marina, la chiesa gotica di Sant'Agostino, affiancata dal convento degli Eremitani, sul luogo in cui si credeva fosse stato custodito il corpo del santo prima di essere traslato a Pavia nel 725. Di quella chiesa resta attualmente una cappella ipogeica alla quale si accede dall'interno di un palazzo che sorge sul lato stampacino del largo Carlo Felice. Cupola emisferica Il tempio e l'attiguo convento vennero infatti demoliti nel 1576, nel corso dei lavori di rafforzamento e riammodernamento del sistema di mura e bastioni di Cagliari voluti da Filippo II di Spagna. Lo stesso sovrano finanziò la costruzione di una nuova chiesa in onore di sant'Agostino, da costruirsi intra moenia nel sito dove sorgeva la chiesa di San Leonardo, di origini pisane. |
Mappa |
La progettazione e la direzione dei lavori di edificazione del nuovo tempio, secondo i canoni dello stile classico preferito da Filippo II, vennero affidati ai fratelli architetti Jacopo e Giorgio Palearo Fratino, di origini ticinesi, che negli stessi anni erano impegnati a Cagliari nei lavori alle mura. La chiesa, insieme al nuovo convento degli Eremitani, venne eretta tra il 1577 e il 1580 e arricchita successivamente da numerose opere d'arte.
Il declino del tempio iniziò a metà ottocento, quando, in seguito alla legge di soppressione degli ordini religiosi, chiesa e convento passarono in mano allo stato e successivamente al comune di Cagliari. I locali del convento furono utilizzati come sede per l'asilo della Marina (nel quale operò anche la venerabile suor Giuseppina Nicoli) mentre la chiesa venne chiusa al culto. Negli anni '20 del XX secolo le pressanti richieste dell'arcivescovo Ernesto Maria Piovella ottennero inizialmente una parziale riapertura, a cui seguì la totale riapertura al culto nel 1925, anno in cui Sant'Agostino venne eretta in parrocchia.
I bombardamenti del febbraio 1943 danneggiarono, non gravemente, la chiesa, che fu nuovamente chiusa al culto. Non interessata da lavori di restauro, l'edificio cadde presto in rovina, mentre veniva saltuariamente utilizzato per scopi profani. Dal 1978 la chiesa è nuovamente aperta al culto e interessata da lavori di restauro che stanno lentamente restituendo al tempio il decoro originario. Scavi archeologici hanno inoltre permesso il rinvenimento di resti di edifici di età romana e alto medievale sotto il pavimento del braccio sinistro del transetto.Fonte: Wikipedia
Il declino del tempio iniziò a metà ottocento, quando, in seguito alla legge di soppressione degli ordini religiosi, chiesa e convento passarono in mano allo stato e successivamente al comune di Cagliari. I locali del convento furono utilizzati come sede per l'asilo della Marina (nel quale operò anche la venerabile suor Giuseppina Nicoli) mentre la chiesa venne chiusa al culto. Negli anni '20 del XX secolo le pressanti richieste dell'arcivescovo Ernesto Maria Piovella ottennero inizialmente una parziale riapertura, a cui seguì la totale riapertura al culto nel 1925, anno in cui Sant'Agostino venne eretta in parrocchia.
I bombardamenti del febbraio 1943 danneggiarono, non gravemente, la chiesa, che fu nuovamente chiusa al culto. Non interessata da lavori di restauro, l'edificio cadde presto in rovina, mentre veniva saltuariamente utilizzato per scopi profani. Dal 1978 la chiesa è nuovamente aperta al culto e interessata da lavori di restauro che stanno lentamente restituendo al tempio il decoro originario. Scavi archeologici hanno inoltre permesso il rinvenimento di resti di edifici di età romana e alto medievale sotto il pavimento del braccio sinistro del transetto.Fonte: Wikipedia